Donazione immobile a un figlio: costi e modalità.
Come donare un immobile a un figlio? Cosa cambia tra donazione diretta e donazione indiretta? Quali sono i costi da sostenere per l’operazione?
Scoprilo in questo articolo!
La donazione è l’atto con cui un soggetto (il donante) ne arricchisce un altro (il donatario) cedendogli a titolo gratuito beni mobili, immobili o un diritto su un bene.
Si tratta di un atto irrevocabile unilateralmente: affinché ne vengano meno gli effetti, è necessario l’accordo di entrambe le parti.
Un esempio tra i più frequenti è quello che riguarda proprio gli immobili: capita spesso infatti che un genitore decida di aiutare suo figlio regalandogli una casa di sua proprietà o sostenendolo economicamente al momento dell’acquisto.
Come fare una donazione immobiliare?
Innanzitutto è necessario capire se la strada giusta da percorrere sia la donazione diretta o quella indiretta. La prima è quella che si intraprende quando si è già proprietari della casa che si intende donare, la seconda invece quando si regala una casa ancora da acquistare.
Vediamo le differenze.
La donazione diretta
La donazione diretta è un contratto che deve essere formalizzato da un notaio alla presenza di due testimoni.
Serviranno sia i documenti personali di donatore e donatario (documento di identità, codice fiscale, certificato di residenza), sia tutte le certificazioni inerenti l’immobile oggetto della donazione, che sono le stesse che occorre presentare normalmente per la compravendita.
Una volta firmato l’atto, diventa ufficiale il passaggio di proprietà del bene e il notaio entro trenta giorni provvederà alla registrazione del contratto per via telematica.
ATTENZIONE: se il beneficiario della donazione è ancora minorenne, è indispensabile presentare un ricorso in tribunale prima di procedere con l’intestazione; l’accettazione dovrà essere fornita dal giudice tutelare e, ottenuto il nulla osta, si passerà quindi all’appuntamento dal notaio per la firma dell’atto.
Le imposte dovute sulla donazione diretta
La donazione diretta è soggetta al pagamento di alcune imposte:
- L’imposta di donazione, pari al 4% della rendita catastale dell’immobile se la donazione avviene tra coniugi o parenti in linea retta, che si applica solo al valore catastale che eccede la franchigia di 1.000.000 di euro. Se la donazione avviene tra fratelli e sorelle, l’aliquota sale al 6%, mentre la franchigia scende a 100.000 euro. Ancora, se la donazione interviene tra parenti entro il quarto grado si applica l’aliquota del 6%, ma senza alcuna franchigia. Infine, se la donazione avviene tra soggetti diversi da quelli finora precisati, l’aliquota sale all’8%, senza franchigia.
- L’imposta ipotecaria, pari al 2% del valore dell’immobile; in caso di prima casa si paga in misura fissa di 200 euro.
- L’imposta catastale, pari all’1% del valore dell’immobile; in caso di prima casa si paga in misura fissa di 200 euro.
- L’imposta di registro di 200 euro.
- L’imposta di bollo di 230 euro.
Oltre alle imposte, bisogna poi considerare i costi del notaio.
La donazione indiretta
A differenza della donazione diretta, quella indiretta è un atto di liberalità che:
- non è sottoposto a tassazione,
- non richiede l’intervento di un notaio.
È sufficiente l’atto di compravendita.
Esempi possibili di donazione indiretta sono quelli in cui:
- il padre acquista una casa e la intesta al figlio,
- il padre esegue un bonifico del prezzo d’acquisto che viene poi girato al venditore per l’acquisto dell’immobile.
In quest’ultimo caso bisogna specificare nell’atto di acquisto che il prezzo viene pagato da una persona che non è l’acquirente e che il denaro messo a disposizione da chi paga è a titolo di donazione.