Spese d’affitto: quanto si può detrarre?
Detrazione dei canoni di locazione: ecco quanto si può recuperare, chi ha diritto all’agevolazione e quali documenti conservare.
Anche quest’anno chi abita in affitto può portare in detrazione parte delle spese relative al canone corrisposto al proprietario dell’immobile.
Per farlo è indispensabile essere in possesso di alcuni requisiti e presentare richiesta tramite modello 730 o Unico in sede di dichiarazione dei redditi.
LA DETRAZIONE → lo sconto varia in base al reddito del titolare del contratto d’affitto che richiede il bonus e al tipo di contratto stipulato.
CHI HA DIRITTO ALLA DETRAZIONE DEI CANONI DI LOCAZIONE → Il beneficio spetta al titolare del contratto d’affitto, a patto che:
- abbia un reddito assoggettato a IRPEF
- il contratto di locazione sia regolarmente registrato
- l’immobile oggetto della locazione sia quello in cui il richiedente ha stabilito la sua residenza.
In modo particolare l’incentivo è rivolto a studenti universitari, a persone a basso reddito, ai giovani dai 20 e 30 anni che hanno lasciato la casa dei genitori e vivono in affitto, a coloro che trasferiscono la propria residenza per motivi di lavoro e a chi abita in alloggi sociali.
Vediamo a quanto ammonta lo sconto Irpef per ciascuna di queste categorie di inquilini.
Studenti fuori sede.
Gli studenti universitari fuori sede hanno il diritto di detrarre le spese sostenute per l’alloggio nella misura del 19% da calcolare su un massimo di 2.633 euro.
Conduttori a basso reddito.
I contribuenti titolari di un contratto di locazione stipulato o rinnovato in base alla legge 431 del 9 dicembre 1998 possono beneficiare di una detrazione IRPEF pari a
- 300 euro se il reddito complessivo non supera la soglia di 15.493,71 euro;
- 150 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro.
Oltre la soglia di 30.987,41 euro di reddito non è prevista alcuna agevolazione sui canoni d’affitto.
Per chi invece ha stipulato un contratto d’affitto a canone concordato o convenzionato, lo sconto aumenta. Infatti si potranno recuperare:
- 495,80 euro se il reddito complessivo non supera i 15493,71 euro;
- 247,90 euro se il reddito è compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro.
Giovani tra i 20 e i 30 anni.
Anche per i giovani titolari di un contratto d’affitto ad uso abitativo usufruiscono dello sconto.
Il requisito anagrafico vale anche quando ricorre solo per una parte del periodo d’imposta e la detrazione IRPEF è fissa, pari a 991,60 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro, ed è prevista solo per i primi 3 anni di locazione.
Dal quarto anno la detrazione si abbassa a 300 euro.
Lavoratore che trasferisce la sua residenza.
Il lavoratore dipendente che si trasferisce nel comune in cui lavora o in comuni limitrofi, nei primi 3 anni può ottenere una detrazione di:
- 991,60 euro se il suo reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro.
- 495,86 euro se il suo reddito non supera i 30.987,41 euro.
A partire dal quarto anno lo sconto scende a 300 euro per la prima soglia di reddito e a 150 euro per la seconda.
Gli inquilini di alloggi sociali.
Chi ha in corso un contratto di locazione di alloggio sociale adibito ad abitazione principale può recuperare:
- 900 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro;
- 450 euro se il reddito non supera la soglia dei 30.987,41 euro.
Quali documenti conservare?
Per ottenere la detrazione dei canoni di locazione, oltre a compilare correttamente il modello 730 o Unico, è indispensabile presentare alcuni documenti, nello specifico:
- fotocopia del contratto di locazione,
- ricevuta di pagamento dei canoni d’affitto rilasciata dal proprietario,
- autocertificazione che attesti l’utilizzo dell’immobile ad abitazione principale,
- certificato di residenza storico se si chiede la detrazione in qualità di lavoratore trasferito.
- il contratto o una dichiarazione dell’ente che certifichi l’alloggio sociale se si richiede la detrazione in qualità di conduttore di alloggio sociale.