Mutui al tempo del Covid-19: quale sarà il futuro dei tassi?

Negli ultimi mesi del 2019 e all’inizio del 2020 i tassi convenienti sui mutui sono stati uno dei fattori che hanno incoraggiato molti all’acquisto di una nuova casa.

Adesso che il Coronavirus sta creando non poca incertezza anche sui mercati finanziari, cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi mesi? Stipulare un nuovo mutuo sarà ancora così vantaggioso?

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Oggi l’Italia è impegnata in un’operazione di contenimento del virus e per il prossimo futuro si attende un ritorno alla normalità che avverrà in modo graduale e in sicurezza.

Tutto ciò è fondamentale per risolvere la crisi, tuttavia questa situazione fa avvertire il suo peso sul piano economico, oltre che su quello sanitario.

Che effetto ha avuto il Coronavirus sui tassi dei mutui?

Di fatto c’è stato un impatto significativo sull’andamento degli indici Eurirs, ovvero il tasso interbancario di riferimento utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso fisso, perciò diventa veramente marginale la forbice di costo tra i mutui fissi e i finanziamenti variabili, che si aprono con un tasso iniziale più basso.

A fine febbraio, i due indici sono tornati a calare sensibilmente, toccando record contrassegnati da segno negativo.

A circa un mese di distanza, ci sono novità per quanto riguarda i tassi variabili.

Infatti dal 12 marzo l’Euribor, l’indice alla base del calcolo delle rate, si è sganciato dalle logiche della politica monetaria ed è andato a prezzare un crescente stress di liquidità.

Quindi a partire da aprile, dopo ben 70 mesi molto positivi, i mutuatari a tasso variabile torneranno a vedere un aumento del tasso di interesse.

Come è potuto accadere? La crisi economica innescata dalla pandemia del Coronavirus ha provocato una sfrenata caccia alla liquidità sui mercati finanziari; preparandosi a tempi incerti, le imprese di tutto il mondo hanno iniziato a «battere cassa», ritirando linee di credito precedentemente concesse dalle banche o chiedendo altri prestiti.

Pensando al passato, l’ultima volta che gli indici Euribor fecero un balzo fu nella crisi del 2007-2008, quando in pochi mesi superarono la soglia del 5%, ma i mutuatari oggi possono stare tranquilli: i rialzi smodati del 2008 non ci saranno. Quella fu una crisi strettamente finanziaria, la situazione che viviamo oggi è diversa.

In conclusione possiamo dire che la prospettiva dei mutui in Italia resta appetibile.

Paradossalmente, l’emergenza Coronavirus potrebbe dare un’ulteriore spinta al mercato dei mutui, con condizioni vantaggiose sia per chi vuole stipulare un nuovo finanziamento a tasso fisso, sia per chi ne sta già pagando uno e sta considerando la surroga, dato che passare a un altro istituto di credito alle condizioni attuali permetterebbe a molti di assicurarsi un bel risparmio in termini di importo delle rate da pagare.

A oggi, non saranno certo i tassi di interesse sui mutui a frenare la passione degli italiani per il mattone, anzi: potrebbero ricorrere le condizioni per fare il migliore affare di sempre.

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